La storia,tratta da una vicenda realmente accaduta, indaga in maniera leggera ma non superficiale i grandi temi della natura umana, focalizzandosi sull’alternanza di vita e morte, di amore e amicizia. Ispirata ad un gruppo di socie del Women’s Institute che nel decennio ’50-’60 diedero vita ad una raccolta fondi molto particolare, il riadattamento teatrale ha avuto un successo internazionale travolgente, aumentando quello già raggiunto della commedia di Tim Firth e quello che realmente riscosse questa vicenda che permise di raggiungere fondi per oltre oltre un milione di sterline da destinare all’ospedale che vide l’ultimo periodo di John (in scena Titino Carrara), marito di Annie (in scena Laura Curino), morto di leucemia.
In seguito a questo profondo lutto, l’affiatato gruppo, capitanato da una leader con manie megalomani, decise di creare un calendario non con vedute panoramiche di chiese o ponti, ma di loro stesse! Svelandosi e svestendosi mentre svolgevano azioni quotidiane, questa raccolta fondi costituì non solo un’azione di beneficenza, ma un ritorno alla vita stessa ed alla creazione di un nuovo equilibrio per ognuna di loro. Mettendo in mostra “le vedute panoramiche dell’associazione femminile”, ed affrontando il concetto della nudità con tutte le sue sfaccettature, da quella caratteriale a quella fisica, lo spettatore è invitato a spogliarsi dai classici cliché sulla bellezza ed a recepirla come un tramite di comunicazione della realtà della malattia e della reazione ad essa, conoscendo anche la riflessione sul tema, mai banale, della fragilità umana.
Rafforzato da una scenografia essenziale ma diretta, che fa da sfondo alle cromie sgargianti che identificano le protagoniste, il fil rouge della narrazione diviene tuttavia un fiore, il girasole, che viene definito come “satellite in cerca della luce” e diviene il parallelo simbolico della ricerca di senso che ogni essere umano compie quotidianamente.
Con un approccio fresco e contemporaneo al tema, questa rappresentazione teatrale vede la regia di Cristina Pezzoli sull’adattamento sapiente di Stefania Bertola; le scene di Rinaldo Rinaldi sono perfettamente combinate con i costumi di Nanà Cecchi e magistralmente vissute da Angela Finocchiaro, che con la sua rossa e megalomane Chris affianca e coordina le altre Girls, a partire da Laura Curino in Annie, Angela Reggio in Jessie, Carlina Torta in Ruth, Corinna Lo Castro in Celia, e Matilde Facheris in Cora, eseguendo una narrazione che dà il via a un ritmo dinamico ma cadenzato nelle sue simmetrie, alternandosi tra gli interni dell’ambiente parrocchiale e gli esterni del cambiamento di stagione.
Una visione dinamica, divertente e profonda che ha visto non solo l’entusiasmo del suo pubblico ma anche quello delle attrici in scena, che hanno concluso la performance ringraziandoci per “avergli dato la possibilità di spogliarle per una giusta causa, perché… non vedevano l’ora!”.
Uno spettacolo da non perdere nelle sue prossime date, per ricordarsi di non dimenticare e non ignorare l’esistenza della malattia e chi ne soffre.
Spettacolo presentato da
Agidi e Enfi Teatro
con Angela Finocchiaro e Laura Curino
riadattamento basato sul film Miramax,
scritto da Juliette Towhide & Tim Firth
regia Cristina Pezzoli
con Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Elsa Bossi, Marco Brinzi, Noemi Parroni e Titino Carrara
scene Rinaldo Rinaldi
costumi Nanà Cecchi
musiche originali Riccardo Tesi
con la collaborazione di Daniele Biagini
disegno luci Massimo Consoli
assistente alla regia Luca Orsini
direttore di scena Andrea Nelson Cecchini