Non so quanti di voi si divertano, come me, a disegnare o a dipingere a livello amatoriale, ma sono sicura che a tutti sarà capitato di desiderare più tempo per finire progetti iniziati e mai portati a termine, magari a causa di altri impegni.
Provate per un attimo, adesso, ad immaginare quanto sarebbe bello avere tutto il tempo che volete per pasticciare tra matite e colori ad olio, senza dover pensare allo studio o al lavoro. Niente male, vero? A meno che voi non doveste preoccuparvi di come vivere poiché siete… in carcere. Molti celeberrimi criminali, in particolare assassini, si sono infatti cimentati in campo artistico durante la loro reclusione, talvolta scoprendo le proprie doti solo allora, altre volte portando avanti un percorso già iniziato quando si trovavano ancora in libertà. Mentre alcuni, tuttavia, non hanno dimostrato particolari abilità innate (come Ottis Toole ed il naif Charles Manson), altri hanno prodotto opere davvero notevoli e molto ricercate tra gli appassionati del settore e le celebrità, come John Waters e Johnny Depp.
L’autorevole criminologo Ruben De Luca ha stabilito una correlazione tra le molteplici fasi che compongono l’azione di un serial killer e quelle che danno vita all’opera d’arte. A suo parere, infatti, sia il processo distruttivo che quello creativo avrebbero una matrice comune, ovvero una ‘fantasia’, un pensiero ricorrente che ad un certo momento deve trovare sfogo in un’azione concreta: in un caso, una fantasia riguardante l’omicidio, nell’altro la creazione. Lo stesso Nicolas Claux, in carcere per omicidio ed atti di cannibalismo, ha ammesso che “c’è un parallelismo fra l’arte e l’omicidio. Entrambi sono una questione di estetismo. Ed entrambe ti danno una strana sensazione, di essere come Dio… l’arte è creazione, l’omicidio è annientamento.”
Oggi Uni Info News vi propone una selezione quanto meno particolare, quella dei dieci assassini più ‘artistici’ di sempre.
1- John Wayne Gacy. Fino al giorno in cui fu giustiziato, nel 1994, il serial killer, responsabile di 33 omicidi e numerose altre aggressioni a carico di adolescenti, continuò a dipingere clown. Lui stesso, prima di essere arrestato, aveva impersonato spesso un pagliaccio, Pogo, durante le manifestazioni di beneficenza che contribuiva ad organizzare.
2- William Heirens. Fu soprannominato il Killer del Rossetto a causa del messaggio che lasciò sulla scena di uno degli omicidi, scritto appunto con un rossetto: “Per amor di Dio fermatemi prima che possa uccidere ancora. Non posso controllarmi”. Quando fu preso e condannato, stupì la stampa con le sue delicate raffigurazioni ad acquerello, in stridente contrasto con l’efferatezza dei suoi crimini.
3- Issei Sagawa, studente giapponese trasferitosi a Parigi, all’età di trentadue anni (nel 1981) si rese responsabile dell’omicidio di una giovane, e ne mangiò alcune parti. Ad oggi, è tornato in Giappone e si trova libertà. Non solo: è una vera e propria celebrità, ed i suoi quadri sono venduti a prezzi esorbitanti.
4- Elmer Wayne Henley, complice di Dean Corll nello stupro, tortura ed omicidio di 28 ragazzi, sta scontando una condanna a vita. Passa il suo tempo disegnando koala e ritratti.
5- Keith Hunter Jesperson, serial killer canadese dichiarato colpevole di aver ucciso otto donne, si dedica ad opere piuttosto inquietanti, con proporzioni distorte e soggetti inusuali.
6- Adolf Hitler. Persino il dittatore, prima di acquisire un’importanza tale da cambiare per sempre la sorte della storia umana, si dilettava con gli acquerelli nella raffigurazione di paesaggi, eseguiti spesso in modo tecnicamente impeccabile ma carenti in quanto a personalità.
7- Danny Rolling. Giustiziato nel 2006 per cinque omicidi, lo Squartatore di Gainsville si dedicò soprattutto a dettagliatissimi schizzi in bianco e nero dai soggetti macabri e diversi.
8- Charles Ng. Attualmente nel braccio della morte per l’uccisione di 11 persone, ha dimostrato notevoli abilità nell’uso della matita, come dimostrato questi affascinanti disegni.
9- Arthur Shawcross. Morto nel 2008, mentre scontava la sua condanna ad un totale di 250 anni di carcere per 10 omicidi ha prodotto numerose opere caratterizzate dai soggetti spesso macabri e dai colori eccessivamente vivaci e sgargianti.
10- Henry Lee Lucas, sospettato dell’omicidio di più di 100 persone e morto in carcere mentre scontava una condanna all’ergastolo.