Stamane nel foyer del Teatro Verdi di Pisa si è tenuto il consueto incontro-aperitivo per la presentazione della prossima che andrà in scena nella sala grande del teatro a fine mese: sabato 30 gennaio (ore 20:30) e domenica 31 (ore 16:00) andrà in scena la celeberrima Aida di Giuseppe Verdi. A fare gli onori di casa ha pensato il direttore artistico del teatro, il M° Marcello Lippi che, nonostante gravosi impegni personali e professionali, si è presentato puntualmente alle 11:00 per illustrare l’opera.
“Aida – ha iniziato il M° Lippi – nasce dall’opera di convincimento che l’archeologo Auguste Mariette e l’impresario Camille du Locle hanno mosso nei confronti di Verdi: il Maestro era molto restio ad accettare un’opera su commissione e acconsentì solo quando il committente, il Khedivé d’Egitto, redasse un contratto assolutamente favorevole per lui (un compenso mostruoso, libertà di decidere lui stesso il direttore d’orchestra, il librettista, la sede delle prove) e quando si fecero i nomi di Gounod e Wagner come suoi possibili sostituti se non avesse accettato la commissione. In realtà Verdi aveva solo bisogno di una “spintarella”, non ha certamente scritto Aida controvoglia dato che si tratta di un soggetto validissimo. Non bisogna farsi influenzare dalle molte incongruenze del testo (ad esempio, Aida è un nome egiziano, ma a portarlo è un’Etiope) perché Verdi non copiava il vero, l’ inventava. Puccini copiava il vero: per Tosca ha studiato attentamente come suonano le campane di Roma, per Madama Butterfly ha compiuto studi approfonditi sul Giappone. Verdi non si è messo certo a studiare la società degli antichi egizi, così come non ha studiato la loro musica, creando un antico Egitto basato non sulle prove materiali ma sul gusto e sulla mentalità occidentale non per pigrizia ma perché per lui per rendere più credibile – più vera – l’azione scenica bisognava inventare il vero, ossia piegare la realtà alle esigenze dell’arte.”
“Inoltre – prosegue Lippi – il pubblico di oggi pensa all’Aida ricordandosi solo delle scene da grand-opéra, dei cori e delle trombe; in realtà questo è un dramma molto intimo e molto raffinato. Si possono individuare tre differenti livelli: quello intimistico (il dramma di Aida ed Amneris: per quanto rivali è lo stesso dramma), il livello religioso ed il livello politico-militare. Questi tre livelli sono fusi tra loro ed assolutamente indissolubili e sono il motivo per cui questo dramma funziona così bene.”
In conclusione, il M° Lippi ha espresso la propria soddisfazione per la presenza di un allestimento prestigioso come quello firmato da Zeffirelli che privilegia proprio la dimensione intimista dell’opera (pensato per il piccolo Teatro Verdi di Busseto, non consente grandi scenografie con cori di popolo e sacerdoti) e per il livello del cast che andrà ad esibirsi sul palcoscenico pisano: tra gli interpreti ci sono personalità di primissimo piano come il soprano Donata D’Annunzio Lombardi (Aida, così come Rachele Stanisci), Sergio Bologna (Amonasro) e Giovanna Casolla (Amneris, che sarà interpretata anche da Sanja Anastasia). Da segnalare anche la presenza di Leonardo Caimi (Radames), che già ha interpretato il ruolo di Gabriele Adorno nel Simon Boccanegra dello scorso ottobre. La regia di Franco Zeffirelli sarà ripresa da Stefano Trespidi, mentre sul podio – a dirigere l’eccellente Orchestra Filarmonica Veneta – il M° Marco Boemi.
Per maggiori informazioni tel 050941111 e www.teatrodipisa.pi.it.