“Ma la sai quella del carabiniere…” “…e quella su Andreotti te l’ho mai raccontata?”
Le barzellette sono un ottimo modo per comunicare con gli altri. Ce ne ha parlato Ascanio Celestini, attore teatrale romano, che è intervenuto durante l’ultima giornata dell’evento il senso del ridicolo.
In occasione dell’uscita del suo nuovo libro Barzellette, Celestini ha voluto allietare il pubblico con qualche barzelletta, spiegando l’importanza della barzelletta all’interno della società.
La barzelletta permette di toccare vari argomenti: vita, morte, sesso, razzismo… Può parlare di qualsiasi cosa e permette di farlo con una risata, indipendentemente dal fatto che sia “pulita” o “sporca”, che sia “politicamente corretta” o “scorretta”, che si racconti quella su Pierino o quella sugli ebrei di Auschwitz.
Tale è la loro potenza di tali racconti che sono stati paragonati alle favole e alle fiabe per la capacità di poter raccontare la storia del mondo. Chiunque può raccontarle, non serve conoscere a memoria una barzelletta come una poesia, basta sapere “le regole di come si gioca”.
Perché la barzellette sono soprattutto un gioco. Anche i bambini si divertono a raccontarle, cercando di suscitare le stesse risate che vedono quando sono gli adulti a raccontarsele tra di loro.
Celestini ha suscitato molte risate nel raccontare barzellette – a dimostrazione della sua argomentazione – su personaggi pubblici come Andreotti, e su persone comuni come i russi della tundra siberiana e i classicissimi carabinieri.
Alla fine, buio in sala, come doveva avvenire all’inizio dello spettacolo, ma questo è avvenuto alla fine a causa di un guasto alla corrente.