Un paio di super lenti a contatto capaci di rendere ciò che vediamo quasi tre volte più grande, con un effetto simile a quello di un binocolo: sono il rivoluzionario prodotto di un team d’ingegneri finanziato dalla DARPA ( Defence Advanced Research Projects Agency ), un’agenzia che si occupa di evitare che l’America perda il suo primato nel campo della ricerca scientifica, e rappresentano un enorme balzo avanti nel campo dell’ottica, venendo in aiuto a soggetti colpiti da gravi disturbi della retina, come la degenerazione maculare senile o altri tipi di maculopatie. Le lenti, tuttavia, hanno un grosso difetto: la struttura adottata per la realizzazione dei prototipi non consente di regolare l’effetto d’ingrandimento che rimane quindi fisso ad uno zoom di 2.8x fino alla rimozione, perciò al prototipo sono stati abbinati degli occhiali la cui funzione è di ripristinare la prospettiva visiva “normale”; l’alternanza tra lenti ed occhiali è quindi necessaria, per quanto un po’ scomoda, per poter regolare la capacità visiva del soggetto. Per entrare più nello specifico la lente è costituita da due strati, su cui sono inseriti degli specchi di alluminio: al centro la lente riprende la curva naturale dell’occhio, mentre ai bordi gli specchi rifrangono la luce, creando un fenomeno d’ingrandimento delle immagini. Gli occhiali 3D polarizzati, invece, vengono abbinati alle lenti per veicolare la luce in modo da “annullare” l’effetto d’ingrandimento. Nonostante siano state progettate da un’agenzia legata al Ministero della Difesa americano per scopi presumibilmente militari, a beneficiare dell’effetto di queste lenti speciali saranno i pazienti affetti da maculopatia: un disturbo, o meglio un insieme di disturbi, che colpiscono i fotoricettori della retina e causano forte indebolimento della vista e deformazioni nella percezione degli oggetti.
Attualmente le lenti sono solamente un prototipo ed è stata evidenziata in esse un’incompatibilità dei materiali di cui sono composte con un utilizzo prolungato, ma bisognerà aspettare ancora qualche tempo prima di poter formulare su di esse un giudizio definitivo; intanto accontentiamoci del fatto che è in programma per novembre di quest anno l’utilizzo del prototipo in un trial clinico con pazienti affetti da maculopatia e che un risultato positivo potrebbe rappresentare un passo avanti nella realizzazione di uno strumento capace di migliorare le condizioni di vita del paziente, in attesa di una vera cura. Aspettando il momento in cui saremo in grado di valutare la reale efficacia di queste super lenti a contatto, la cui struttura è comunque tutt’altro che definitiva ( in futuro, per esempio, gli occhiali che sono abbinati al prototipo potrebbero diventare superflui ed essere eliminati ), possiamo solo augurarci che le ricerche finanziate dalla DARPA ci abbiano fornito nuovamente un’invenzione che possa giovarci tanto quanto fece, nel 1969, la realizzazione di ARPANET, che fu in un certo senso l’antenato della nostra apparentemente indispensabile internet.
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