Su Uni Info News, il mercoledì è dedicato agli scrittori: con cadenza settimanale, verranno pubblicati racconti e poesie di giovani autori da tutta Italia, selezionati dalla nostra redazione! Oggi abbiamo tre poesie inedite dell’Anonimo della Rondine, un autore misterioso di cui, forse, possiamo svelarvi il nome!
Scrivi poesie o racconti brevi? Contattaci all’indirizzo giulia.pedonese@uninfonews.it e pubblica con noi!
Writers Wednesday va in vacanza!
Per il mese di agosto, ci prendiamo una pausa per ripartire più carichi a settembre, ma, sotto l’ombrellone, non perdetevi i consigli per le vostre letture estive della nostra sezione libri!
Poesie Inedite
Anonimo della Rondine
Il viaggio
Viaggio sulla groppa di un asino
In terre sacre ho immerso le dita dei piedi
Uno a levante
Uno a ponente
Sono volato diviso a metà
A sinistra il mare
A destra il vulcano
Elevato come la rondine
Migravo, pellegrino di sogni
Ho dormito
Mi sono svegliato sbocciando
Da un petalo caldo
Che non voleva svernare
Sembrava la prima confessione di un bimbo
Che conosce i peccatori
Ma non il peccato
Da lì il mulo è diventato drago
Io ricongiunto in un solo stato
Mi sono salvato nella spelonca
Di un sole distante tredici lune
Quello che mi rimane
L’empatia fresca del vento di un girarsi di spalle
fa immaginare il vero volto del desiderio
ti cerco, t’immagino, ti vedo
dietro la tua assenza
la fame del cuore
appago alla mensa dei sensi
ho censito volontà e voluttà
mi sono dato un ordine
nel caos di voci indistinguibili
ascolto meglio di prima
rimane una sola voce
la precoce mitezza di una statua
bada ad ascoltare piano quando vuoi avere forte
il dolore denso di chi prova e trova rifiuto
pizzica come l’aria fredda che attraversa un dente di poco cariato
mi sento carapace
guscio di noce
nervato di terra e muschio
un testo grottesco
mi ricordo di quella volta che parlavo con un teschio
sogno o son desto
ho fame di unghie innervosite
non mi rimane che guardarti
mite
Visione
Tardo ad affezionarmi
guardo
due sposi sul nartece, guardo:
Li lapidano di riso
Le pietre per il gran finale
Scarsa la bonaccia quest’anno
Solo un venticello che irrita la gola
Per questo parlo poco
Brucio al deglutire
Non digerisco più niente
Il vento si alza, ingrossa le vele
Obeso di raffiche, sono ancora
Ancorato al porto
È il meno peggio
il paesaggio il mio dileggio
vaneggio, abbandono la nave
volo con le rondini
ho le ossa cave