Impazza il toto-voto per le amministrative e in città si respira aria da battaglia.
Il centro-sinistra dopo decenni di governo rischia per la prima volta il ballottaggio, insidiato dalla sinistra di Buongiorno Livorno e dall’antipolitica Grillina, mentre la destra corre divisa e la proliferazione delle liste civiche polverizza ulteriormente un voto già di per se frammentato.
Dopo aver indovinato il risultato delle elezioni tedesche, ho provato a tracciare lo scenario più probabile per le amministrative di domenica, analizzando alcuni aspetti di questa campagna elettorale e utilizzando come punto di partenza il sondaggio più recente a nostra disposizione, pubblicato dal “Tirreno” circa un mese fa.
Il sondaggio in questione premiava, forse eccessivamente, la coalizione a favore di Marco Ruggeri a scapito di ogni altro schieramento politico e identificava nel Movimento Cinque Stelle il maggiore antagonista del centro-sinistra in città. L’impianto nelle sue linee di fondo è, a mio avviso, ancora legittimo ma deve essere corretto in relazione ad alcuni cambiamenti avvenuti nelle ultime settimane, a cominciare dall’ottima campagna elettorale di Buongiorno Livorno.
Buongiorno Livorno è la vera e propria sorpresa di queste elezioni e, fra le varie fazioni presenti, senza dubbio sarà quella in grado di raggiungere il risultato migliore in relazione agli obbiettivi originariamente prefissati.
Buongiorno Livorno raggruppa una serie di liste poste a sinistra della Coalizione del PD e ha ben condotto queste ultime settimane di campagna elettorale, scendendo nelle piazze e coinvolgendo la cittadinanza nelle sue iniziative; il vero tallone di Achille di Buongiorno Livorno resta tuttavia la sua collocazione politica, fin troppo a sinistra e capace di intercettare solo un elettorato giovane-adulto, al prezzo peraltro di spaventare quello ben più influente e determinante rappresentato da famiglie e anziani.
Ad Andrea Raspanti va comunque il merito di aver creato un bel gruppo e di aver curato un’ottima comunicazione, improntata ad evitare ogni riferimento al “comunismo” o alla “sinistra radicale”, concetti politici oramai contro-producenti.
L’exploit di Buongiorno Livorno, che penso arriverà al 13-15%, sarà tuttavia compensato dalla concomitante presenza delle Europee.
Il traino di Matteo Renzi e di Beppe Grillo permetterà ad entrambi i due gruppi di resistere di fronte all’avanzata di Buongiorno Livorno ma non di evitare il ballottaggio: ad essere generosi la coalizione di centro-sinistra non supererà il 40% e il Movimento di Grillo il 22-24%.
Grande sconfitta di queste elezioni sarà la destra.
L’opposizione storica non è stata in grado di sfruttare il malcontento diffuso verso il centro-sinistra e soffre attualmente sia della debolezza di Berlusconi a livello nazionale sia della scellerata scelta di correre divisa in tre partiti e una lista civica.
Questa operazione, attuata in una città da sempre orientata a sinistra, appare insensata e suicida, frutto solo di divisioni personali. L’obbiettivo del 20%, rincorso anche da Berlusconi su base nazionale, penso sia oramai inarrivabile, molto più realistico è pensare un 17-18% massimo.
La frammentazione raggiunta con ben 4 Liste Civiche presenti su un totale di 11 forze politiche, unita al voto
Dopo il Ballottaggio cosa accadrà?
La coalizione di centro-sinistra, in caso di secondo turno, partirebbe senz’altro avvantaggiata grazie alla probabile confluenza di parte dell’elettorato di Buongiorno Livorno e delle Liste Civiche, spaventate da un possibile successo grillino.
La vittoria di Pizzarotti a Parma al ballottaggio proprio contro il centro-sinistra, episodio richiamato spesso dai grillini livornesi, rappresenta un precedente lontano e inserito all’interno di una realtà completamente diversa da Livorno: a Parma l’elettorato moderato di destra confluì sui grillini, nella città labronica questo è numericamente esiguo e oramai più attratto da Matteo Renzi che da Beppe Grillo.
La probabile affermazione del centro-sinistra al ballottaggio sarebbe comunque solo e soltanto una vittoria di Pirro: la coalizione a favore di Ruggeri è sempre meno attrattiva e sempre più in crisi, in preda ad una terribile emorragia di voti e incapace di offrire soluzioni in grado di intercettare il voto di un elettorato sempre meno tradizionale e sempre più individualizzato.
Se in futuro il Partito Democratico livornese non cambierà davvero se stesso, questa potrebbe essere l’ultima volta in cui si troverà a governare la città natale della sinistra italiana.