Tra gli asciugamani sulla battigia e tra “pic-nic” sul Prato di Pontida, il mondo politico ed il mondo degli elettori sembrano che, in questo periodo, se la stiano spassando di brutto. Nella completa apatia che gli elettori rivolgono verso il mondo politico, in queste settimane si sta prefigurando il sorpasso di Salvini e della destra sul Partito Democratico. I sondaggisti, ovvero i pochi che seguano assiduamente le vicende politiche italiane, danno sempre l’impressione di voler far tornare per forza le percentuali in relazione agli avvenimenti politici italiani.
Non è un mistero che i sondaggi, che vengono pubblicati settimanalmente da giornali e da talk show, vengano fatti con metodo panel, ovvero intervistando sempre un (povero) gruppetto di persone. Altri sondaggi arriveranno settimanalmente sulla scrivania di Renzi e degli altri leader politici, ma il messaggio, che sta arrivando da questi sondaggi sembra unanime: sempre meno gente andrà alle urne e, se la destra si dovesse unire, diventerebbe la coalizione di maggioranza in Parlamento.
Gli ultimi sondaggi disponibili danno, infatti, il seguente risultato[1]:
– Pd 32.2-34 %
– M5s 22.1-24 %
– LN 16,2 %
– FI 11,9 %
– Sel + altri sx 5,2 %
– FdI 4 %
– Ncd + Udc 3,5%
La questione è allora: il centro destra si unirà o meno? Certo che sì, Berlusconi, nonostante la ‘demenza senile’ dimostrata col Patto del Nazareno e con la scelta del Presidente della Repubblica, non penso che egli sia impazzito completamente e ritengo che, per raggiungere la vittoria alle prossime politiche, debba rinunciare alla sua idea di centrodestra moderato, per diventare, insieme a Fratelli d’Italia, uno dei ‘partiti stampella’ della coalizione guidata dalla Lega Nord. La Lega Nord raccoglierà sempre la dilagante paura degli elettori per i “clandestini e per i rom” e da questi elettori sarà visto come un partito che propone la soluzione ai loro timori: la ruspa. Forza Italia raccoglierà sempre il suo elettorato di fedelissimi, mentre Fratelli d’Italia riceverà i voti del restante elettorato di destra. Il Partito democratico, per rialzarsi, dovrà portare agli
Di questo sono contento? No, per l’Italia, vincolata come è dalle catene Europee e dai capricci degli altri Stati; essa ha veramente poche possibilità di rialzarsi e di uscire dalla crisi. I prossimi Presidenti del Consiglio e la prossima maggioranza che sosterrà il governo rischia di essere ancora peggio dell’attuale e della precedenti, ma d’altra parte, con un’offerta politica ancora così scadente e con Salvini e Renzi dove si vuole andare?
[1] NANDO PAGLIONCELLI, in “Corriere della sera”, domenica 21 Giugno 2015