Chanel sta facendo infuriare le influencer russe: M. Ermoshkina taglia a pezzi una borsa Chanel di sua proprietà. Altre modelle e deejay russe si uniscono alla protesta #byebyeChanel dando vita ad una assurda “guerra delle borsette” che più che far indignare la Maison getta infamia sui morti in Ucraina.
Chanel è uno dei brand più rispettabili e celebri da decenni ormai, i suoi capi e le sue borse vestono donne di altissimo calibro, ed il logo della doppia C è impresso nella mente di tutti noi. Come altri famosi brand, in questo triste periodo di guerra ha deciso di scendere in campo nella battaglia “anti-Russa” proposta dalla UE.
Non è la prima volta che la moda scende in campo durante un conflitto, stavolta è la Maison Chanel a chiudere tutti i suoi negozi in Russia, per mostrare vicinanza all’Ucraina e disapprovazione nei confronti di questa guerra. Un gesto valoroso, che sicuramente farà perdere molti soldi al brand, ma che, allo stesso tempo, lo rende molto umano.
Purtroppo non tutti la vedono così.
In questi ultimi giorni è diventato virale un video in cui l’influencer e presentatrice Russa M. Ermoshkina, armata di grosse cesoie, taglia a pezzi una borsa Chanel di sua proprietà. “Non una sola borsa, un solo brand vale meno del mio amore per la madrepatria e del rispetto per me stessa”, queste sono le parole pronunciate dalla donna mentre distrugge la borsa. “Sono contro la russofobia e contro i brand che supportano la russofobia. Se possedere una Chanel significa svendere la mia madrepatria, non ho bisogno di Chanel.”
Cosi la Ermoshkina esprime il suo amore per la patria e la sua disapprovazione nei confronti delle decisioni del rinomato brand. La presentatrice non è stata l’unica, il suo gesto è stato il primo di una lunga lista con protagoniste molte influencer e donne in vista russe. Donne come la deejay K. Guseva o la modella V. Bonya. Tagliuzzare Chanel è diventato quindi un trend per le influencer russe, un trend che sta prendendo sempre più piede grazie all’hashtag #byebyeChanel.
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Questo accanimento nei confronti del brand sembrerebbe dovuto al fatto che, alcuni negozi della maison collocati fuori dal territorio russo abbiano chiesto alle clienti russe di non indossare i loro acquisti in Russia. Questi avvenimenti hanno dato vita ad un acceso scontro tra Maison Chanel e le influencer russe, soprattutto con A. Kalashnikova la quale ha contribuito alla causa della “denazificazione dell’Ucraina” ed ha ricordato che la fondatrice del brand, Coco Chanel, secondo alcune recenti biografie, era lei stessa una spia dei tedeschi durante la II guerra mondiale.
Maison chanel ha fatto un gesto corretto nei confronti della UE? E considerando tutto quello che sta tristemente accadendo intorno a noi, è moralmente corretto infuriarsi per delle borse? Alcune testate giornalistiche hanno etichettato questa battaglia con il nome di “battaglia delle borsette”, ovviamente non per sminuire la maison, ma il fatto che le influencer russe si siano indignate più per la negata possibilità di acquistare una chanel che per i migliaia di morti che questa guerra sta causando.
Certo, il patriottismo è una buona cosa, ma non quando viene usato come scusante per battaglie che in realtà sono soltanto un passatempo per l’alta società, non curante dei veri problemi.
di Gaia Guidi