Il Museo della Grafica di Pisa, che ha sede nello storico Palazzo Lanfranchi, ospita una mostra su uno dei fotografi più famosi e conosciuti del ‘900, Robert Doisneau (Gentilly, 1912 – Parigi, 1994).
La mostra presenta una selezione di 70 fotografie in bianco e nero che ripercorrono l’universo creativo del fotografo francese, che amava concentrarsi “là dove non c’era niente da vedere”, catturare momenti apparentemente insignificanti che dietro di loro nascondevano però le gioie semplici della quotidianità, momenti furtivi pieni di felicità.
« Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere. » R.D.
La mostra, allestita in due sale, è suddivisa in 5 categorie che ci permettono di conoscere i temi che Doisneau amava e le sue caratteristiche come fotografo: Parigi, Il Gioco di Sguardi, Gli Innamorati, Ritratti, I Bambini.
La prima sezione è dedicata a “Parigi” in cui le foto ci portano a scoprire angoli e momenti di vita quotidiana della capitale Francese ( Le Manège de Monsieur Barre, 1955 ; Les tabliers de la rue de Rivoli, 1978).
Doisneau ricercava l’attimo perfetto per scattare, a costo anche di dover attendere molto prima che il “sipario” si aprisse su quel momento: “Parigi è un teatro dove si paga il biglietto con il proprio tempo perso” dice infatti.
La vita notturna per Doisneau è un mondo a parte, che conosce grazie all’amico Giraud. La sezione “il Gioco di Sguardi” è costituita dalle immagini dei personaggi che caratterizzano il mondo della notte, come Wanda (La Trépidante Wanda, 1953) o Coco (Coco, 1952).
La sezione dedicata agli “Innamorati” contiene la foto iconica di Doisneau, Baiser de l’Hôtel de Ville (1950) ma anche molte altre immagini di baci e innamorati che testimoniano la sua ricerca di attimi pieni di felicità e dolcezza ( La derniere valse du 14 juillet, 1949; Les amoureux aux poireaux, 1950). Egli infatti amava fotografare gli innamorati, non per voyeurismo, ma perché rappresentavano ai suoi occhi la felicità.
Baiser de l’Hôtel de Ville ha avuto così tanto successo perché tutti si possono identificare nei due innamorati che si baciano, che sono il simbolo della felicità.
La fotografia di Doisneau si concentra molto sulle persone e quindi un’intera sezione è dedicata ai “Ritratti” oltre a personaggi famosi come Jeaque Prévert (Prévert au guéridon, 1956), Fernand Léger (Fernand Léger dans ses oeuvres, 1954) o Pablo Picasso (Les Pains de Picasso, 1952) che in soli due giorni gli aveva permesso di scattare due serie complete di fotografie per la sua naturale predisposizione all’improvvisazione, ritrae anche personaggi comuni (FFI au repos; Mademoiselle Anita, 1951).
L’ultima sezione è dedicata ai “Bambini”, fotografati in momenti di gioco oppure a scuola, che ci trasmettono tutta la loro spontaneità, spensieratezza e dolcezza (La Sonnette, 1934; Le dent, 1956).
Conclude la mostra il film Tout Simplement di Patrick Jeudy, proiettato nella seconda sala, che è di grande interesse per conoscere ancora meglio il fotografo. È Doisneau stesso che parla e racconta il suo percorso nel mondo della fotografia, la sua evoluzione, i suoi pensieri e le sue idee che egli riflette nel suo modo di fotografare.
“Le immagini vere, delle piccole cose, permettono di scoprire che non è male quello che si vive”
___________________________________
Dal 23 marzo al 17 giugno 2018
ROBERT DOISNEAU – Pescatore d’immagini
Museo della Grafica
Palazzo Lanfranchi, Lungarno Galilei 9
Orario: dal lunedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle ore 20.00
(Biglietto gratuito per studenti dell’Università di Pisa)
Per saperne di più:
http://www.museodellagrafica.unipi.it/
museodellagrafica@adm.unipi.it
Comments