23 Novembre 2024

Dopo il successo di Nabucco e l’attesissima Iris, il teatro Goldoni di Livorno ha rilanciato lo scorso lunedì 27 novembre con la grande danza, ospitando il celebre spettacolo Giselle, nato dalla penna di Théophine Gautier e simbolo per eccellenza del balletto classico e romantico.

Per la prima volta Natalia Lazebnikova (Giselle) – prima ballerina tra le più importanti al mondo nonché solista del Teatro dell’Opera e Balletto di Kiev – si è esibita sul palcoscenico del Teatro Goldoni assieme al solista del Teatro di San Pietroburgo Andrei Sorokin, nel ruolo di Albrecht e con loro i giovani membri del Balletto di San Pietroburgo. Le coreografie sono quelle originali di Jean Corelli, mentre i costumi e le scenografie sono state create appositamente per il tour italiano sulla base dei canoni artistici del grande Teatro Imperiale Russo, con regole tecniche e grafiche della classica produzione di Marius Petipa.


Il 28 giugno 1841 Giselle andava in scena per la prima volta all’Opéra National de Paris e oggi – a più di un secolo e mezzo di distanza – lo spettacolo ritrova il totale affetto e adesione da parte del pubblico.

Giselle è il balletto dal fascino intramontabile, pietra miliare del repertorio coreutico classico. La storia del balletto – coreografato in due atti – e le sue tematiche continuano ad essere estremamente attuali.  L’amore “clandestino”, non corrisposto, il tradimento, il perdono, la morte e la fascinazione per le cose che accadono dopo di essa sono argomenti universali.

Giselle è una giovane contadina appassionata di danza che si innamora del principe Albrecht, presentatosi a lei sotto mentite spoglie e col falso nome di Loys. Il ragazzo, nonostante sia già promesso alla principessa Bathilde, continua a corteggiare Giselle all’oscuro anche del suo avversario in amore Hilarion (il guardiacaccia) che prova profondi sentimenti nei confronti della contadinella. Sarà proprio quest’ultimo infatti a rivelare a Giselle la vera identità del principe, mostrandole la sua spada con lo stemma della casata reale. Colpita da un profondo dolore e dal tradimento, la ragazza morirà di crepacuore poco dopo. Il suo spirito viene affidato alle Villi, persona

NATALIA LAZEBNIKOVA (Giselle)

ggi della tradizione popolare tedesca, spiriti di giovani donne in abito nuziale morte per amore prima del matrimonio che vagano nei boschi al calare delle tenebre in cerca di vendetta sugli uomini da cui sono state tradite, costringendoli al ballo fino alla loro morte. Hilarion, complice della morte di Giselle, subirà questo triste destino e verrà condotto alla morte da Myrtha – regina delle Villi – e le sue discepole. Anche ad Albrecht spetterebbe la medesima sorte, ma la forza dell’amore di Giselle lo aiuterà a salvarsi.

La modernità di questo classico sta proprio nell’umanità della storia narrata, nelle dinamiche sociali di cui si caratterizza e nel suo spessore emozionale. Il pubblico continua a rimanere un fedele appassionato dell’opera e anche nell’appuntamento dello scorso 27 novembre non si è risparmiato in calorosi applausi e complimenti per le coreografie ma soprattutto per i ballerini, interpreti guidati da forte e travolgente dinamicità e passionale.

 

Annalisa Castagnoli


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Annalisa Castagnoli

Laureata in Storia dell'Arte Contemporanea (Università di Pisa) mi piace raccontare storie e scrivere le mie "impressioni" su tutto ciò che vedo o ascolto. I libri sono il mio rifugio sicuro, con loro mi sento sempre a casa!
Oltre a UIN collaboro anche per Exibart.

E-mail: annalisa.castagnoli15@gmail.com

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