Come un tuono, da poco uscito nelle sale italiane, è un film di Derek Cianfrance, alla sua terza esperienza da regista, che ha come protagonisti Ryan Gosling (Drive, Gangster squad) e Bradley Cooper (Una notte da leoni, Il lato positivo), inoltre vede la partecipazione di Eva Mendes, Rose Byrne e Ben Mendelsohn.
La storia ha inizio con Luke, un misterioso motociclista, che una volta scoperto di aver avuto un figlio dalla sua ex ragazza lascia il suo lavoro e inizia a rapinare delle piccole banche per mantenerli, ma chi corre come un fulmine si schianta come un tuono e la sua corsa si arresta contro Avery Cross, un ambizioso poliziotto determinato a fare carriera.
La storia però non si ferma qui e va oltre, tanto che l’arco temporale della vicenda copre un periodo di ben quindici anni e abbraccia due generazioni. E così si fanno avanti i figli degli stessi protagonisti, costretti a confrontarsi con le colpe dei rispettivi padri e con i loro demoni. Sembra che per loro la strada sia già tracciata e non abbiano né una via di fuga né un modo per redimersi e che siano dunque costretti a ripetere gli errori dei genitori poiché vincolati al medesimo destino, della serie se nasci tondo non muori quadrato, ma è un film che ha anche a che fare con il saper perdonare, il senso di colpa e la pietà.
Cianfrance è bravo a dipingere uno spaccato dei vari nuclei familiari, delle loro aspettative, dei loro sogni ma che finiscono poi per soccombere inevitabilmente alla dura realtà e i personaggi si ritrovano a dover combattere contro tutto e contro tutti e soprattutto contro un futuro incerto. Mi sento di dire, infine, che è un buon film anche se dal quale forse era lecito aspettarsi di più e che sarebbe potuto diventarlo ma che evidentemente non culla l’idea o la pretesa di poter essere qualcosa di più che un semplice svago un venerdì sera qualunque.
La mano del regista è molto evidente a tal punto che il suo modus operandi in determinati momenti diventa un po’ troppo ripetitivo e il montaggio appare (forse volutamente) frenetico ma i due attori principali sono impeccabili. La sceneggiatura è buona anche se a volte sorvola sulle varie vicende e ci sentiamo trascinati improvvisamente dagli eventi; ma a mio avviso il messaggio del film è un messaggio forte e chiaro.
Il passato non è qualcosa che puoi rinchiudere nel ripostiglio o in un baule in soffitta, il passato torna sempre per chiederti il conto da pagare.
Alessio Nicolosi
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