La 31esima giornata di Serie A regala enormi sorprese: risultati inaspettati con le “piccole” che si rendono protagonisti di grandi imprese ai danni delle “big”.
Nelle zone alte vincono solo la Juventus, che scappa sempre più verso il quinto scudetto consecutivo, e la Roma che travolge la Lazio per 4-1 nel derby capitolino. Perdono Napoli, Milan e Inter; l’unico pareggio della giornata è quello tra Fiorentina e Sampdoria. Vincono poi Sassuolo, Chievo, Genoa e Verona, rispettivamente ai danni di Carpi, Palermo, Frosinone e Bologna.
TOP
StrepiSuso
Il Genoa si impone per 4-0 sul Frosinone, blindando verosimilmente il raggiungimento della salvezza.
Il protagonista assoluto della partita è Suso, che fa impazzire la difesa ciociara, mettendo a segno una tripletta di pregevole fattura con la quale si porta a casa il pallone della gara.
Talento acerbo, alla ricerca della definitiva fioritura tra le fila rossoblu, dove è arrivato a Gennaio dopo il passaggio dal Liverpool al Milan (squadra che tuttora ne detiene il cartellino), diventa inoltre l’unico calciatore spagnolo, insieme a Luisito Suarez, ad aver realizzato un hat-trick nel campionato italiano.
Grande prestazione, dunque, per Suso che dovrà però cercare di darvi continuità, affinché questo non resti soltanto un bellissimo caso isolato.
La Chilena del Chileno
Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e Mauricio Pinilla ne è la dimostrazione.
Il cileno, nella giornata in cui tutto va alla rovescia, segna un gol splendido, in rovesciata appunto, che apre la strada per la rimonta dell’Atalanta sul Milan.
Da quando veste la maglia nerazzurra, Pinilla, con quella di domenica pomeriggio, ha siglato ben 5 rovesciate, o chilene che dir si voglia, le quali diventano sempre di più il suo particolarissimo marchio di fabbrica; a dimostrazione che le doti tecniche di cui dispone avrebbero potuto condurlo a tutt’altra carriera se abbinate alla giusta costanza di rendimento.
Davide contro Golia
“La classifica parla chiaro, ma il calcio è bello per questo: a volte chi è meno forte può vincere.”
Queste sono state le parole di Gigi de Canio, tecnico dell’Udinese, che, alla vigilia della sfida col Napoli, quasi profeticamente aveva preannunciato l’impresa.
I friulani entrano in campo con la grinta giusta e al 14′ trovano la rete del vantaggio con Bruno Fernandes, non si fanno intimidire poi dal pareggio partenopeo al quale rispondono immediatamente riversandosi nella metà campo avversaria, fallendo il rigore del potenziale 2-1, che arriva, però, a fine primo tempo con il gol, neanche a dirlo in rovesciata, ancora di Fernandes.
Nel secondo tempo i padroni di casa chiudono la partita con la rete di Thereau e conquistano 3 punti di vitale importanza per la corsa verso la salvezza che ormai è a un passo.
FLOP
La fine del sogno?
Il Napoli perde alla Dacia Arena di Udine e scivola a 6 punti dalla Juventus.
Al di là del nervosismo e delle recriminazioni, giuste o meno che siano, il Napoli non disputa una buona partita, non riuscendo a impensierire in maniera efficace la porta protetta da Karnezis: solo due tiri nello specchio per i campani, al di sotto dei consueti standard elevati.
Le espulsioni dei due fulcri della squadra, Higuain e Sarri, che hanno fatto, fanno e faranno molto discutere, sono l’immagine emblematica della terribile domenica passata dagli azzurri.
La scena del Pipita che esce furibondo dal campo, tra rabbia e lacrime, racchiude perfettamente il rammarico e la tristezza di una squadra e di una città, che in quel momento abbandona, molto probabilmente, il sogno cullato e scaramanticamente celato dello scudetto.
Milano crolla, ancora.
Milan e Inter perdono ancora, con due modeste squadre come Atalanta e Torino che hanno poco o nulla da chiedere alla propria stagione.
Le due squadre della Madonnina confermano l’andamento stagionale scandito da scarsa continuità di risultati, incrementando quel conto di punti persi in partite con squadre di fascia medio-bassa, che risultano fondamentali a fine stagione.
A 7 giornate dalla fine, le milanesi possono raggiungere solamente l’Europa League; l’impressione è che da entrambe le parti, questa estate, ancora una volta, sarà rivoluzione: dalla rosa alla società, si annunciano molti cambiamenti, passando inoltre per le panchine di Mihajlovic e Mancini che sono pronte a saltare.
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