La 26esima giornata di Serie A inizia venerdì con la Juventus che frena a Bologna, inchiodata sullo 0-0, e si conclude con il pareggio tra Napoli e Milan nel Monday Night, con i partenopei che sprecano la chance del contro-sorpasso. Nelle zone alte vincono Inter, Fiorentina e Roma; vittorie importanti anche per Genoa, Verona e Sassuolo. Pareggi a reti bianche tra Torino–Carpi e Frosinone-Lazio.
TOP
Nei top della settimana, direttamente o indirettamente, dominano tre numeri 9 che tornano a fare la voce grossa.
3.LA VIOLA NON CEDE
“Paura di cadere, ma voglia di volare”
si può efficacemente riassumere così il cammino della Fiorentina in questo campionato.
Gli uomini di Paulo Sousa occupano stabilmente le posizioni nobili della classifica fin dalle prime giornate, tra il sogno dell’Europa che conta e il timore, costantemente incoraggiato dalla critica, di scivolare e perdere terreno.
La Fiorentina però non molla e prosegue il suo percorso: nella trasferta di Bergamo i Viola trovano altri 3 preziosissimi punti con una vittoria che matura nel secondo tempo grazie alle reti di Mati Fernandez, Tello e Kalinic, che torna a segnare e ad essere decisivo dopo un lungo digiuno.
La lampadina del bel gioco non si spegne e la Fiorentina consolida il terzo posto; sognare non costa nulla.
2.RE MIDA
Sotto lo sguardo di due grandi del calcio come Josè Mourinho e Il Fenomeno Ronaldo, presenti in tribuna per assistere alla partita, l’Inter torna a vincere e convincere, imponendosi per 3-1 sulla Sampdoria.
A trascinare i nerazzurri ci ha pensato anche Mauro Icardi che ha trovato il suo undicesimo sigillo in un campionato fatto di alti e bassi, condito da numerose critiche.
L’argentino però ha oggettivamente poche colpe e il match di sabato sera lo ha confermato: viene servito poco e male dai compagni di squadra ed è capace di sfruttare al meglio le poche occasioni a sua disposizione, talvolta creandosele dal nulla.
Un moderno Re Mida che, piuttosto che in oro, tramuta tutto ciò che tocca in gol.
1.LA FENICE GIALLOROSSA
In un weekend estremamente delicato a causa della lite tra Totti e Spalletti, la Roma vince a valanga sul Palermo per 5-0 e continua la sua striscia positiva che arriva a 5 vittorie consecutive, trascinata dal dinamico duo Dzeko-Salah.
Come l’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri, Edin Dzeko è autore di una prestazione maiuscola, mettendo a segno una splendida doppietta e l’assist vincente per la prima delle due reti di Salah, riprendendosi dopo il gol sbagliato clamorosamente in apertura di partita, mettendo fuori un pallone da appoggiare semplicemente nella porta sguarnita.
Il bosniaco si conferma dopo aver ritrovato la via del gol a Modena contro il Carpi, offrendo ai giallorossi un’arma in più per la corsa al terzo posto.
FLOP
2.L’AQUILA NON VOLA
La Lazio si ferma ancora, stavolta al Matusa contro il Frosinone, confermando gli evidenti problemi delle ultime uscite.
I biancocelesti hanno racimolato solamente 6 punti nelle ultime 5 giornate in cui, esclusa la partita contro il Verona, sono rimasti a secco, senza segnare. Statistiche che non possono considerarsi degne per una squadra con l’obbiettivo di rincorrere l’Europa.
Le contestazioni sono quasi normali e giustificate per una tifoseria, calda come quella laziale, che ha ancora negli occhi lo splendido campionato passato, culminato con il raggiungimento della qualificazione ai preliminari di Champions League.
1.MICA TANTO MAXI
Il Torino di Giampiero Ventura non riesce a dare continuità alla vittoria di Palermo dello scorso turno, non andando oltre lo 0-0 nella gara casalinga contro il Carpi.
Pesantissimo ai fini del risultato il rigore sbagliato al 78′ da Maxi Lopez, che calcia male dal dischetto, sprecando un’enorme possibilità per lanciare il Toro nella metà alta della classifica, al nono posto.
L’attaccante argentino si è reso protagonista di un pietoso teatrino, strappando con arroganza il pallone dalle mani del compagno di squadra Ciro Immobile, rigorista designato che aveva calciato e trasformato gli ultimi due rigori granata.
“L’arroganza appartiene a coloro che non hanno il coraggio di ammettere le proprie debolezze”.
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