LIVORNO – “Il teatro Goldoni ha inaugurato il suo 2016 nei migliori dei modi”, si potrebbe dire proprio così, perchè dopo lo spettacolo “Viaggio D’Inverno” e dopo Asher Fisch, lo spettacolo dell’amatissima Madama Butterfly è stato un vero successo.
Nei giorni 16 e 17 del mese di Gennaio, il Goldoni ha aperto le proprie porte alla tragedia giapponese in tre atti di Luigi Illica e Giuseppe Giocosa, mettendo in scena l’opera di David Belasco, resa famosa per le musiche del grande Giacomo Puccini. Forse è il nome di Cio Cio San (o Madama Butterfly nda) o le voci che giravano riguardo allo spettacolo, ma in ogni caso il risultato è stato vedere il Goldoni pieno. “Pieno” non solo di amanti della lirica, ma anche pieno di ragazzi, provenienti da varie scuole, che sono rimasti incantati nel vedere e sentire la voce di Cio Cio San.
Posso sostenere, che tanta gente abbia assistito per la prima volta a questo spettacolo per scoprire un po’ il fascino della lirica ed anche per scoprire il fascino di Madama Butterfly.
Vediamo il perché di ciò, guardando alla trama dell’opera.
La storia di Madama Butterfly tocca il cuore: Cio Cio san è una ragazza di Nagasaki ed a soli 15 anni sposa Pinkerton, un Ufficiale della Marina Americana. Il matrimonio, in apparenza dettato da regole ben precise, in realtà, si rivela avere un significato molto diverso per i due sposi. Infatti, Pinkerton, uomo a cui importa solo apparire, sposa Cio Cio San solo per gioco e per vanità, mentre Cio Cio San crede pienamente nel matrimonio che per Lei diventa tutto, innamorandosi perdutamente dell’ufficiale e rinnegando la propria famiglia e la propria fede. Quando per motivi sconosciuti Pinkerton deve partire per tornare in America, Madama Butterfly lo aspetta con amore e con speranza si strugge nel vedere che per ben tre anni Lui non ritorna ne per stare accanto a lei ne per stare accanto al loro figlio. Quando finalmente Pinkerton ritorna porta con se la nuova moglie, un’americana di nome Kate. Cio Cio San, straziata dal dolore, cede ai due il bambino, poiché non era più in grado di mantenerlo dal punto di vista economico.
Divelta dal dolore, Cio Cio San, per via dei suoi continui dinieghi ad accettare le varie proposte di nozze, viene rinnegata anche dalla sua famiglia, e rimane da sola con la sua fedele amica Suzuki. La protagonista decide così di suicidarsi.
Pinkerton, sconvolto dalla situazione e dal rimorso, torna nella casa di Butterfly ma ormai è troppo tardi.
Lo spettacolo è stato applaudito ed apprezzato da tutta la platea la quale, commossa, è rimasta entusiasta dei grandi interpreti, della maestosa scenografia e dell’ottima orchestra.
A riprova di ciò era, infatti, presente un cast ricco che ha reso lo spettacolo avvincente. Mi complimento così con l’intero cast: [nel ruolo di Madama Butterfly (o Cio Cio san)] Donata D’ Annunzio Lombardi (per lo spettacolo del 16) e Grazia Lee ( per il 17), [nel ruolo della fedele Suzuki] Lorenza Scarlata (il 16) e Moonjin Kim (il 17), [nel ruolo della moglie Kate Pinkerton] Alessandra Meozzi, [nel ruoto di F.b Pinkerton] i tenori Lorenzo Decaro (il 16) e David Sotgiu (il 17) e [nel ruoto di Sharpless] Giuseppe Altomare (il 16) e Marcello Rosiello (il 17).
Altri interpreti non meno importanti sono Tiziano Barontini (Goro), Antonio Pannunzio (yakusidè), John Paul Huckle (zio bonzo), Riccardo Fassi, Francesco Segnini, Aurora Boncaccio,Federica Nardi eRosalba Mancini,Arianna Pensa.
Direttore Galli e regia di Sandro Pasqualetto.
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