Ash vs Evil Dead
Episodio 1
Ash vs Evil Dead è una serie tv che il sottoscritto ha mancato quest’anno, e, nel dir questo, mi rendo istantaneamente conto di meritarmi qualche insulto, lo so; non ho mai visto un episodio di questo telefilm per svariati motivi (o scuse): vuoi per gli impegni più disparati, vuoi per lo studio, per l’inerzia e la fatica, le abbuffate di altri prodotti audio-televisivi o, semplicemente, ultima, ma di certo la meno plausibile, per la mancanza di fiducia in quest’ultimo; un peccato, è vero, dal momento in cui di Sam Raimi mi fido ciecamente e che ho apprezzato quasi ogni suo lavoro che, nelle annate passate, ho avuto il piacere di vedere e rivedere, persino quel tanto chiacchierato Oz con James Franco che, dal mio punto di vista, ho trovato brillante in molti frangenti.
Detto questo, pur essendomi goduto pienamente L’Armata delle Tenebre e La Casa I, con omonimo remake annesso di cui però ricordo poco niente, visto pellicole affini come Cabin in the Woods, o lasciatomi incuriosire da videogiochi come Until Dawn, il cui comune denominatore resta la claustrofobia esercitata da un ambiente interno (una casa, uno baita, come tante, sperduta in un tipicobosco del Nord America, ove avvengono determinati avvenimenti) in pieno contrasto con quello esterno che fa da cornice ai drammi dei tanti sventurati mal capitati ed ignari del pericolo, non avevo ancora posato i miei stanchi occhi sulla puntata di apertura di Ash vs Evil Dead, seguito, ideale, della trilogia strettamente collegata al famoso “Libro dei Morti” con protagonista un istrionico Bruce Campbell.
Forse un po’ troppo saturo dei dolci natalizi, dei buoni sentimenti, dell’atmosfera piena di magia, o presunta tale, del buonismo ipocrita o delle luci colorate, questo pomeriggio, tanto per mettere fine al 2015 e salutare l’anno venturo, ho deciso di accantonare gli studi e gustarmi “El Jefe”, primo episodio di questa serie tv che, in molti, avevano aspettato con ansia e trepidazione per il suo esordio lo scorso 31 Ottobre.
Vado al dunque, dato che mancano ormai poche ore alla fine dell’anno, e sarò sincero con voi, miei cari lettori: è stato amore a prima vista!
La demenzialità esercitata in questo primo appuntamento, in questa parentesi della durata di poco meno di un’ora, è stata tanto appagante quanto degna di essere paragonata al genio assoluto, e non potrei essere più sincero di così. Personalmente, ho sempre trovato il genere horror un tipo di Cinema capace di saper donare all’umanità delle vere e proprie chicche, grazie a maestri come Carpenter, Craven, Landis, Cronenberg o i nostri Bava e Fulci, per non citare Burton o Del Toro ed il primo Peter Jackson; eppure mai prima di adesso mi era capitato di intravedere quaranta minuti di follia ed adrenalina dosati in modo tanto creativo, quanto intelligente, che mi facesse sorridere e ridere per il macabro presente sul piccolo schermo, contaminati da tutte quelle peculiarità e sfumature che ogni appassionato dei lavori di Raimi desiderava ritrovare e vedere da non so quanti anni, a cominciare dalla sua mitica macchina, dove, dice la leggenda, il noto regista abbia persona la verginità. Immagino che questa sia, però, un’altra storia….
“El Jefe” non è un copia e incolla di quanto già visto nei cinema, è un punto di partenza, un ritorno alle origini supportato da innovazioni retrò, tecniche e visive, da permettere alla prima stagione di questa produzione di partire con il piede giusto, riuscendo a catturare l’attenzione dello spettatore seminando piccoli indizi e particolari gustosi ed appetitosi per chi mastica televisione e cinema da molto tempo. Ash, ormai invecchiato, non è assolutamente l’ombra di se stesso, egli si palesa come un uomo ricco di carisma e autoironia da vendere, da vero pseudo anti eroe e vecchio marpione qual’è, fin da subito, con panciera e camicia, si catapulta fuori dalla sua casa-roulotte alla ricerca di donne da rimorchiare costruendo fantastiche storie sulla perdita della sua mano destra, cercando di adescarle per una notte di folle passione.
Sfortunatamente per lui, dopo una serata come tante passato a farsi di erba, assieme ad una giovane ragazza disinibita, il Necronomicon si risveglia e reclama la sua sete di sangue dopo essere stato letto dall’astuto protagonista, il quale, chiamato a combattere, vede bene in un primo momento di darsela a gambe lasciando le sue occupazioni e la città.
Sarà grazie a Pablo e Kelly, due suoi colleghi di lavoro, che Ash, toltosi il completo di impacciato commesso, rispolvererà i ferri del mestiere seminando distruzione tra i non morti in una climax tanto efficace quanto spettacolare, seppur, al culmine, realizzata in una roulotte.
Insomma, diretto da Sam Raimi in persona, questo episodio pilota è uno dei migliori mai visti da anni, non si limita a spiegare, se non per una manciata di secondi, quel che è successo prima dei fatti avvenuti nel presente, bensì catapulta lo spettatore nel bel mezzo dell’azione, creando un caleidoscopio di immagini e situazioni tanto irreali da apparire straordinarie nella loro stupidità, bruttezza, sarcasmo ed ironia. Con qualche spavento ben piazzato, citazioni su citazioni lasciate qua e là, che i più appassionati coglieranno per la loro gioia, Ash vs Evil Dead è la serie tv del 2015 che dovrò recuperare, che dovrete, se non l’avete ancora fatto, vedere fin dal primo mese del 2016. Una chicca ed un piacevole modo per passare il testimone e spostare la lancetta del tempo da ‘15 a ‘16 con la fiducia di trovare qualcosa di interessante nell’anno avvenire.
Con l’ausilio di questa recensione, dal tono informale e amichevole (in cuor mio, mi auguro, non scialba o stupida) scritta in brevissimo tempo, non me ne vogliate, sottoscrivo ancora una volta i miei personali auguri, a voi cari lettori, per il 2016, augurandomi di sapervi sempre soddisfare con quel che scrivo.
Buon 2016!
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