Qui di seguito il link per ascoltarlo su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=9UpYX0hIfaM.
Come è nato questo nome che richiama la figura del noto calciatore Antonio Candreva?
C: Candreva è nato per caso nell’estate del 2017, in un momento in cui eravamo in preda al delirio dovuto alla scelta del nome per il nostro gruppo. Visto che ormai il calcio è stato sdoganato anche in ambito Indie ci siamo detti “Perché non Candreva?”, alla fine è un cognome che suona bene e il calciatore se vogliamo lo potremmo definire pure un “hipster”, perciò ci siamo decisi su questa linea.
Su quale palco importante vi piacerebbe esibirvi?
C: In realtà non abbiamo un palco predefinito in mente, perché il nostro obiettivo primario è far divertire e coinvolgere il pubblico che poi è quello che fa realmente la differenza in un concerto. Vedere la gente che balla e canta sotto il palco è quello che ci riempie maggiormente di gioia, quindi non importa dove sia questo palco ideale, anche se non ci dispiacerebbe suonare a Londra, perché all’estero c’è un’empatia e una partecipazione maggiore verso i nuovi gruppi.
Di cosa parla il testo della vostra ultima canzone?
C: “Ci giri intorno” dopo “I Natali a colori” è il nostro secondo pezzo con il quale ci siamo presentati al pubblico, che farà parte di un album originale prossimamente in uscita. Il testo della canzone poi parla di una ex molto importante che tutti noi abbiamo avuto, ed ormai dimenticato ma che allo stesso tempo siamo consapevoli che farà sempre parte di noi e si farà ricordare, ogni tanto, magari involontariamente nei semplici gesti quotidiani e nella mente, anche se non lo vogliamo “la mia testa ha le pareti col tuo nome, non le imbiancherò, dai resta in una piccola parte di me” (citando la canzone), perchè ne siamo rimasti in qualche modo influenzati.
Come mai siete così seri e impassibili nel video di “Ci giri intorno”?
C: L’idea che volevamo trasmettere è quella di essere marionette, ingabbiate in un’ esistenza che ci obbliga ad agire in un certo modo, a dover dimenticare, a dover soffrire senza far vedere realmente la sofferenza, a muoverci in limiti e bordi imposti dalla società e dall’etica che non sempre riusciamo a mantenere. Abbiamo infatti inserito il ghiacciolo nel video per rappresentare la freddezza dei rapporti odierni, che mancano di empatia e ci rendono soli in mezzo alla folla, sempre più impersonali in una realtà che ci scollega e ci svuota di significato.
Come vi organizzate per la scrittura delle canzoni?
C: Nicola si occupa della stesura dei testi in modo attento e meticoloso, scegliendo con cura ogni parola mentre per l’arrangiamento musicale lavoriamo insieme, Michele si interessa maggiormente alla parte degli effetti e dell’uso del sinth ma ovviamente se ha qualche suggerimento anche per quanto riguarda le parole è ben accetto. Puntiamo comunque sulla semplicità ma allo stesso tempo sull’efficacia dei singoli pezzi.
Possiamo avere qualche anteprima sul tema dell’album?
C: Certo, il filo rosso onnipresente sarà la mancanza e le varie interferenze che non ci permettono di vedere le cose come realmente sono, un concetto che ritroveremo in tutti i testi, ma non per questo l’album sarà malinconico, anzi cercheremo di affrontare il tutto alla nostra maniera, ovvero in modo ironico. Non saranno sicuramente pezzi per così dire “lamentosi” ma si presteranno ad interpretazioni personali in base a chi le ascolta.
Uni Info News ringrazia i Candreva per l’intervista e vi ricorda i principali social su cui seguirli per rimanere aggiornati sulle loro news. Follow on:
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