Obiettivo Livorno – Scatta la Città: Anis Chebbi
LIVORNO – Nell’ambito del contest Obiettivo Livorno – Scatta la città: Scorci di Vita Livornese, l’Associazione Uni Info News si è prefissata tra gli “obiettivi” quello di far conoscere da un punto di vista artistico tutti i partecipanti, così che coloro che ci seguano possano dare uno sguardo all’artista che è dentro ognuno di loro.
Questa sera intervistiamo Anis Chebbi, che ringraziamo calorosamente per le risposte e a cui auguriamo un forte in bocca al lupo!
Quando fai una foto cosa provi?
Non è facile dire cosa si prova durante uno scatto perchè in quel momento si è concentrati. E’ più facile descrivere quello che si prova prima perchè la foto di solito nasce dalle emozioni date da ciò che vediamo e osserviamo intorno a noi.
Preferisci come soggetti le persone o i paesaggi? Perché?
In genere preferisco fotografare i paesaggi, sia urbani che naturali, perchè mi piace usare la fotografia come strumento per raccontare i posti e le situazioni secondo il mio soggettivo punto di vista.
Propendi più per una macchina analogica o digitale?Quali pensi siano i vantaggi e gli svantaggi?
Pur riconoscendo il fascino dell’analogico in questo momento direi digitale.
Il digitale consente di sperimentare e “sbagliare” avendo sin da subito la possibilità di valutare e ripetere lo scatto nel caso non fosse soddisfacente. Questa immediatezza però porta a produrre troppe foto e ci si trova spesso ad avere tante fotografie e ad impiegare troppo tempo per scegliere lo scatto giusto.
Pensi che Livorno sia una città culturalmente attiva? E con una certa attenzione per l’ambito fotografico?
Livorno ha una grande tradizione culturale anche se purtroppo se ne sta un po’ perdendo traccia. C’è un grande movimento a livello culturale che però manca di coordinamento e non riesce ad esprimersi in maniera ampia e evidente.
Nell’ambito fotografico Livorno può contare molti fotoamatori, quello che viene a mancare sono le occasioni di confronto e di scambio. In questo senso le iniziative come questa riescono a soddisfare questa esigenza.
Cosa ne pensi dell’uso che si fa quotidianamente dei social per pubblicizzare o pubblicare le fotografie? Che ne pensi di Instagram?
I social sono una grande vetrina per far conoscere le proprie foto ad un pubblico vasto. Però spesso si riducono ad una rincorsa al “mi piace” dalla quale non si ricava nessun valido feedback dalle persone che guardano le tue foto.
Al momento uso molto poco Instagram.
Per te scattare le foto è più una questione “tecnica” o di impulso?
In base al tipo di foto che si sta facendo i due elementi sono fusi in un mix diverso. Il saper cogliere l’attimo, anche penalizzando la tecnica, spesso regala fotografie più forti dal punto di vista emotivo.
Livorno offre sia paesaggi suggestivi che scenari tipici di una città come tante altre, alcuni anche con sfumature ricche di decadenza. Sei più attratto dai primi o dai secondi?
Preferisco utilizzare la fotografia per far vedere che Livorno è “anche bella”. Spesso gli scatti più riusciti sono quelli in cui risalta il contrasto tra bellezza e decadenza.
Qualora tu dovessi arrivare tra i dieci selezionati per la votazione finale del Contest, cosa rappresenterebbe per te il laboratorio fotografico indetto dal comune?
Sarebbe un’importante opportunità di confronto e di scambio.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al nostro Contest Fotografico?
Per me i contest sono un’occasione per far vedere le mie foto, se poi il contest ha come soggetto la mia città l’appuntamento diventa imperdibile.
Matteo Taccola & Claudio Fedele
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