L’orchestra che suonerà domenica al Grand Hotel Palazzo, l’EstrOrchestra, è molto particolare perché è stata fondata proprio da Lei ed è costituita da giovanissimi musicisti. Come è nata?
«L’EstrOrchestra è nata nel 2011 in seno alle mie Masterclass che tengo ogni anno. È formata infatti dai miei migliori allievi»
Qual è lo scopo principale che ha deciso di perseguire fondando l’EstrOrchestra?
«Nella mia didattica ho pensato che affiancare alle lezioni individuali anche un’attività di musica d’insieme fosse un completamento necessario alla formazione dei miei allievi. Naturalmente per questo gruppo ho scelto gli allievi più bravi con i quali in questi anni è stato possibile eseguire dei concerti bellissimi.
La particolarità di questo gruppo è il fatto che suoniamo senza direttore ed io concerto i brani e suono sia come solista che al loro fianco ed è in questo modo – cioè suonare insieme a loro e non stando su un piedistallo – che credo sia il modo migliore di insegnare loro il mestiere di musicista e naturalmente l’esperienza musicale. L’altro aspetto molto particolare e a mio avviso molto importante dell’EstrOrchestra è che anche i suoi componenti a turno suonano da solisti. Questo dà loro una forte motivazione per impegnarsi e migliorarsi al massimo»
Che tipo di programmi vengono proposti durante le esibizioni dell’orchestra?
«I più svariati, si spazia dal repertorio barocco al ‘900, dalle più gettonate Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi (che presenteremo proprio domenica al Grand Hotel Palazzo di Livorno) a programmi più ricercati come “Profumi d’Oriente” con brani di Bartók, Bloch e Bruch. Ci piace dare ad ognuno dei nostri programmi un titolo particolare che lo rappresenti. Fra gli altri abbiamo “On the Road”, un vero e proprio viaggio nelle culture musicali europee e non, con contaminazioni, musica folk, zigana, spagnola, klezmer, irish e quant’altro. Insomma viviamo la musica a tutto tondo!»
Gli allievi che vi partecipano come reagiscono a questa esperienza? E, soprattutto, come reagisce il pubblico nel vedere musicisti tanto giovani cimentarsi con il grande repertorio della musica colta?
«Ad ogni concerto devo dire che ci scateniamo con grande passione e trasporto e vedo che il pubblico non tarda a lasciarsi coinvolgere e guidare nei “viaggi musicali” che intraprendiamo ogni volta»
Il cammino di un musicista, in particolare al tempo odierno, non è affatto semplice. Che peso ha la partecipazione ad attività orchestrali nella preparazione dei musicisti di domani?
«Come ho già detto il creare un gruppo come l’EstrOrchestra è stato proprio pensato quale attività importantissima per sviluppare le capacità dei giovani strumentisti e imparare il mestiere sul campo conoscendone tutti i trucchi e segreti. Inoltre, come giustamente Lei dice, in un Paese che purtroppo lascia sempre meno spazio alla cultura ed ai suoi sbocchi lavorativi, l’attività con l’EstrOrchestra è anche un crearsi delle alternative di lavoro. Si insegna anche questo ai ragazzi, di stare al passo con i tempi. Ormai l’imprenditorialità è entrata anche nel settore musicale e non possiamo non accorgerci di questa trasformazione»
C’è stata un’esibizione dell’EstrOrchestra che ricorda con particolare piacere o emozione?
«Devo dire che ogni volta è per me un’emozione forte, i ragazzi mi danno molta carica. Ad esempio proprio l’ultima volta che abbiamo suonato al Grand Hotel Palazzo di Livorno, abbiamo ricevuto un calore ed un consenso dal pubblico incredibile! Un altro concerto molto bello è stato quando abbiamo eseguito le Quatto Stagioni di Vivaldi nella splendida cornice della Certosa di Calci in provincia di Pisa. C’è anche un video di quel concerto su YouTube»
Quali sono i programmi per l’immediato futuro dell’orchestra?
«Abbiamo da poco fondato l’Associazione culturale musicale “EstrOrchestra”. Nel corso di questi anni abbiamo partecipato a diverse iniziative anche a livello sociale come concerti per i malati d’ospedale, lezioni concerto per i bambini delle scuole primarie e dell’infanzia, proprio nell’intento di far conoscere ed apprezzare sempre di più in età precoce la musica e la sua importanza nella formazione ed educazione di un bambino.
Adesso con la nostra Associazione intendiamo proseguire queste attività di rilevanza sociale e lavorare anche all’organizzazione di festivals che possano portare la musica in luoghi e valori architettonici importanti delle nostre zone. Naturalmente per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.
Chi volesse, può iscriversi alla nostra associazione diventandone socio, oppure aiutarci con una donazione liberale, peraltro, nel caso di associazioni culturali come la nostra, detraibile nella prossima dichiarazione dei redditi. Seguiteci sui canali in rete, Facebook, internet e quant’altro. E naturalmente… Vi aspettiamo ai nostri concerti!»