Si è appena conclusa un’annata che tennisticamente ha detto molto e ha dato giudizi e regalato emozioni quasi impensabili a inizio anno.
La prima notizia, la più incredibile e inaspettata regalataci da questo 2013, è il ritorno pazzesco e inimmaginabile di Rafael Nadal al primo posto del Ranking ATP, dopo un anno che è cominciato male col forfait agli Australian Open, primo Slam stagionale, ed effettivo rientro a Febbraio, ma è proseguito alla grande con la conquista di 2 Slam (Roland Garros e US Open) e 5 Masters 1000 (eguagliato il record del 2011 di Djokovic), e, come se non bastasse, è terminato con la seconda finale raggiunta in carriera dallo spagnolo alle ATP Finals, torneo da sempre a lui ostico in virtù della superficie su cui si gioca, ossia l’odiato cemento indoor.
Rafa merita un 10 per la sua stagione, 10 come i titoli conquistati in 17 tornei disputati, e se dovesse continuare in questa maniera anche nel 2014, sinceramente la vedo dura per gli avversari, Djokovic compreso.
La seconda notizia che per importanza ci ha offerto questo 2013 è l’Autunno di Novak Djokovic, che è stato capace di non perdere più una partita dalla finale degli US Open (persa da Nadal), un’impresa che gli ha consentito di vincere 4 tornei solo nel finale di stagione (7 in totale per lui nel 2013), tra cui i 1000 di Shangai e Parigi e le ATP Finals di Londra. Data la riconferma a inizio anno nell’Australian Open (terzo titolo consecutivo), la vittoria di 3 Masters 1000, tra cui la prima vittoria nel regno di Nadal (Montecarlo), e il terzo titolo ottenuto al Master di fine anno (2008, 2012 e 2013), la stagione di Nole merita un 9-, con il rimprovero dovuto di aver perso troppe finali Slam in questi ultimi 2 anni (su 6 disputate tra 2012 e 2013 ne ha vinte solo 2). Il serbo, dopo 2 stagioni terminate al primo posto, deve accontentarsi della seconda piazza quest’anno, ma visto lo stupendo finale di stagione la battaglia con Nadal è tutt’altro che finita.
La terza notizia di questa annata è la storica vittoria a Wimbledon di Andy Murray, dopo la sconfitta in finale subita lo scorso anno da Federer. Lo scozzese è divenuto il primo tennista britannico dell’era Open (post1969) ad aver vinto lo Slam londinese e ha interrotto un digiuno di vittorie dei britannici a Wimbledon durato ben 77 anni, ossia dalla vittoria casalinga del mitico Fred Perry (quello delle polo, avete capito bene!) nell’edizione del 1936.
Per Andy il voto complessivo è 8, vista l’annata altalenante e sfortunata, dato il riacutizzarsi dell’infortunio alla schiena dopo lo US Open, durante la coppa Davis, che lo ha costretto a saltare la tournée sul cemento asiatico e la stagione indoor europea, notoriamente a lui abbastanza favorevoli. Quest’anno Murray ha vinto comunque uno Slam (Wimbledon), il Masters 1000 di Miami e 2 tornei ATP 250 (Brisbane e Queen’s Club), il che giustifica ampiamente l’alta valutazione finale del suo 2013, nonostante il quarto posto nel Ranking di fine anno.
Merita un 7 e mezzo David Ferrer, che ha raggiunto per la prima volta in carriera la finale in uno Slam, ossia il Roland Garros di quest’anno perso contro Nadal, ed è uscito sconfitto in altre 2 finali nei Masters 1000 di Miami (contro Murray) e Parigi-Bercy (contro Nole Djokovic), di cui però era il detentore del titolo in virtù della vittoria dello scorso anno contro Janowicz in finale in 3 set. Ferru si dimostra ancora una volta il gregario che non fa notizia, l’eterno secondo, ma la sua voglia di rialzarsi dopo un insuccesso e continuare a combattere con i mostri sacri è commovente, e i 2 titoli di quest’anno sono pur sempre un risultato maggiore rispetto al misero ed unico trionfo del 2013 all’ATP 250 di Halle ottenuto da Roger Federer, uno abituato a vincere ben altro!
Per Federer il voto è 4, in un anno in cui non è mai parso al 100% e forse nemmeno al 70% del suo enorme potenziale tennistico, e la sesta posizione nel Ranking di fine anno lo conferma. Roger, per la prima volta dal 2002, non ha raggiunto neanche una finale Slam nella stagione appena terminata, e le sue prestazioni migliori nei tornei maggiori si sono potute ammirare soltanto nello Slam australiano, dove ha perso in semifinale da Murray, e al Masters 1000 di Roma, dove a batterlo è stato un certo Nadal col punteggio di 6-1 6-3 in finale.
L’ultima notizia molto interessante di quest’annata è il ritorno a ottimi livelli di Juan Martin Del Potro, che chiude l’anno al quinto posto, dopo aver conquistato ben 4 tornei ATP 500 e aver raggiunto la finale nei Masters 1000 di Indian Wells (persa da Nadal) e Shangai (persa da Djokovic).
Se dovessi in definitiva dire chi più mi ha impressionato quest’anno, verrebbe naturale rispondere Rafael Nadal, visti i risultati, ma personalmente non credo che il suo sia stato un vero e proprio dominio, anzi mi è sembrato più un duopolio in coabitazione con Djokovic, soprattutto in virtù dello straordinario finale di stagione del serbo, da ciò il titolo dell’articolo, più che mai adatto a descrivere la attuale situazione che va consolidandosi al vertice del tennis mondiale.
Per quest’anno abbiamo finito, buon 2014 a tutti gli appassionati!