Adesso non gioco più, me ne vado. Come cantava Mina, questa è stata la filosofia di pensiero che ha dominato una giornata di ordinaria follia in quel dell’Armando Picchi. Squadra frastornata, con Spinelli e Mutti ancora di più e che invece di recitare il “mea culpa” decidono di scagliarsi contro i giornalisti e la terna arbitrale.
Partiamo con le dichiarazioni più eclatanti, quelle del Patron Spinelli:
“Questa è la mia ultima partita, Io e Mio figlio usciamo dal Livorno… Diamo le dimissioni, sarà nominato un sostituto: non so chi sarà, ma Io ho finito. Perché sono scandalose le cose che sono successe, sia a Pescara che stasera, l’avete visto tutti. Noi non possiamo tollerare, non ce l’ho coi giocatori e non ce l’ho coi tifosi che sono stati esemplari, però io non posso più tollerare queste cose.
Se vogliono che Io vada via, avranno la soddisfazione che cercano. Io non ci sarò più nel calcio. Basta, questa è la mia ultima partita.”
SPINELLI COME PONZIO PILATO: Questa volta sembra fatta, migliaia di tifosi del Livorno Calcio, stamattina, si
saranno alzati con il morale alle stelle, ma in realtà che succede? In pratica nulla, Spinelli continua a possedere il Livorno Calcio, in quanto possiede la maggioranza delle quote della società; l’unica cosa a cui ha rinunciato è la responsabilità sportiva della salvezza del Livorno Calcio. Da oggi Spinelli, non rappresenterà più il Livorno e di conseguenza non dovrà più rendere conto alla città, ai tifosi e ai media. Si è “lavato le mani” dei destini di una società e di una città.
Spinelli è uscito di scena in maniera eclatante, certo sugli arbitri ha ragione, ma a chi si riferisce quando parla di misteriose persone che vogliono che Lui esca dal calcio? Domande senza risposte, ma l’unica cosa certa, confermata anche in nottata da un comunicato stampa del Livorno Calcio, è che da oggi il Livorno sarà ancora di più allo sbando.
Spinelli ha preso il Livorno quando era in serie C1 nel 1999, l’ha portato in A ed infine in Coppa UEFA, è stato molte volte acclamato dalla tifoseria, ma molte volte, da questi, odiato ed insultato. Spinelli resta comunque uno dei personaggi più discussi della città e continuerà a far parlare mezza Livorno.
MUTTI NEL PALLONE: Un altro che non continua a rendersi conto di come la situazione sia grave è l’allenatore Mutti. Ovviamente, non si prende le sue responsabilità e, anche lui, scarica il barile verso terzi. Le sue dichiarazioni:
“Scrivete cosa cazzo vi pare. Lascio a voi giornalisti analisi e valutazioni tattica. La partita l’avete vista, [sapete] come quegli episodi l’hanno condizionata in modo pesante”
Beh forse Mutti ha detto la sua prima parolaccia della sua vita, ma che senso ha dire queste frasi? La partita è finita ed adesso quali sono le sue strategie? Carisma presente solo con i giornalisti, ma in campo urla più Pinzoglio e l’unica cosa in cui ha talento è quella di sbagliare continuamente le formazioni. Ma vabbè ha esperienza e resterà ancora l’allenatore del Livorno
ARBITRO COME MORENO E GUARDALINEE ANCORA PEGGIO: Certo, è da dire, quello di ieri è uno degli arbitraggi peggiori degli ultimi 10 anni. Gli episodi più clamorosi sono il gol in netto fuori gioco di Pettinari, con ben due uomini in fuori gioco, posizione che avrebbe visto anche una persona cieca come una talpa. Altro episodio è il rigore non dato al Livorno e tutti i falli di mano non fischiati al Como. Certo Vantaggiato ha sbagliato praticamente un gol a porta vuota, ma come non parlare di tutti i falli non fischiati che molte volte avvenivano a mezzo metro dal guardalinee? Una cosa allucinante, ma al netto di tutto ciò, per come è andata la patita e per come il primo tempo è stato dominato al livello di possesso palla dal Como, il risultato di 1-1 è comunque giusto.
LA PARTITA: Nel posticipo del Lunedi sera, della 2° giornata di ritorno del campionato cadetto, si affrontano all’Armando Picchi, Livorno e Como. A questo punto della stagione questa è una sfida che sa di salvezza, poiché nonostante la partenza sprint degli amaranto, che ad inizio campionato hanno messo in fila 5 vittorie su altrettante partite, adesso, dopo i soli 2 punti collezionati nelle ultime 9 gare, si trovano sprofondati nelle zone basse della classifica. Stasera contro l’ultima della classe il Como, i ragazzi di mister Mutti avevano solo un risultato da fare,la vittoria, i 3 punti che sarebbero stati di vitale importanza per l’autostima e per la classifica.
IL PRIMO TEMPO: Primi 45 minuti poveri di emozioni. La squadra che dovrebbe fare la partita, il Livorno, appare un po’ impaurita e timida, il Como non corre grossi pericoli, anzi, forse è la squadra che si rende più pericolosa in un paio di buone occasioni. La prima occasione nitida della partita si registra al 16’,è il Como a farsi pericoloso, Barella controlla un pallone al limite dell’aria di rigore e con un tiro a giro va vicinissimo al bersaglio grosso. Passa un quarto d’ora ed è di nuovo Como in avanti, cross dalla destra di Madonna per Pettinari, arriva Regoli che anticipando l’attaccante comasco fa carambolare la palla sul palo. Verso la fine del primo tempo si sveglia il Livorno. Al 42’ cross di Jelenic per il colpo di testa di Vantaggiato che trova un attento Scuffet che devia in corner. Passano solamente 2 minuti ed il Livorno pareggia il conto dei pali, azione confusa in area di rigore del Como, la palla arriva a Jelenic che incrocia col destro, ma il tiro si infrange sul fondo.
IL SECONDO TEMPO: Seconda frazione di gioco più viva rispetto al primo tempo. Succede di tutto, prima il vantaggio
Al 12’ secondo legno colpito dal Livorno. Vantaggiato solo contro Scuffet lo supera con un colpo sotto, ma la palla si stampa sul palo a portiere battuto. Passano solo 3 minuti e si concretizza la legge più famosa del calcio ,” gol sbagliato gol subito”, il Como passa in vantaggio al Picchi, ed un tiro svirgolato da Madonna diventa un assist per Pettinari che in netta posizione d fuorigioco devia in rete. 28’ arriva il meritato pareggio dei locali. Sugli sviluppi di un corner, svetta su tutti l’ex Como Borghese che ristabilisce la totale parità. Al 30’ il Como resta in 10 dopo il secondo giallo ai danni di Giosa, dopo una brutta entrata su Borhese. Al minuto 82’ altra ingiustizia ai danni del Livorno, Il difensore del Como Gerardi controlla in area di rigore con la mano, l’arbitro Ros non concede il penalty clamorosamente. Negli ultimi 10 minuti di gara non succede praticamente nulla, dopo 4 minuti di recupero finisce il match.
LE PAGELLE: Pinsoglio 5,5; Regoli 5-; Borghese 7; Vergara 6; Gasbarro 6+; Moscati 6; Palazzi 6; Luci 5+; Jelenic 5+;
Vantaggiato 4,5; Comi 6,5; Baez (63′) 6,5; Biagianti (72′) 4,5; Aramu (65′) 5,5.
Il tabellino
Livorno: Pinsoglio, Regoli (63′ Baez), Vergara, Borghese, Gasbarro, Moscati, Palazzi (72′ Biagianti), Luci, Jelenic (65′ Aramu), Comi, Vantaggiato. A disp: Ricci, Macera, Benassai, Schiavone, Rafati, Bunino. All. Mutti
Como: Scuffet, Cassetti (22′ Madonna), Casasola, Giosa, Marconi, Barella, Fietta, Bessa, Ghezzal, Ganz (78′ Brillante), Pettinari (67′ Gerardi). A disp: Crispino, Kukoc, Cristiani, Scapuzzi, Cortesi, Bentivenga. All. Festa
Arbitro: Ros di Pordenone
Rete: 62′ Pettinari, 73′ Borghese
Note: angoli 9-2 per il Livorno, ammoniti Gasbarro, Barella, Bessa, Luci, Ghezzal, espulso Giosa al 75′ per doppia ammonizione, recupero 2′ + 4′, spettatori 5554.
Foto da fanpage.it e da serieb.it
Stefano Faraoni (@stefanofara)
Paolo Gambacciani (@paologamba10)